La biwa è uno dei tradizionali strumenti musicali giapponesi, è a corda e la sua forma ricorda un po’ quella di un liuto, essa viene ricorrentemente usata come strumento protagonista in diversi generi musicali.

Usata inizialmente come elemento solista nella musica di corte, divenne di accompagnamento per i monaci mendicanti che recitavano sutra o narravano epopee o antiche storie di battaglie.

Lo strumento si ricava da un unico pezzo di legno, si distingue per la forma allungata del corpo, che ricorda una pera e termina con un corto manico, sul quale sono predisposte delle corde realizzate in seta,.

La giusta tensione è regolata da piroli, che sono montati su una paletta ortogonale posta sempre sul manico, la parte terminale è piegata all’indietro quasi a formare un angolo retto con il resto del manico.

Solitamente viene suonata colpendo le corde con un plettro di legno dalla forma e dimensione varia a seconda del modello.

La caratteristica del suono, chiamato sawari, è di essere molto simile ad un ronzio, che viene prodotto dallo strofinamento delle corde durante la loro vibrazione contro i ponticelli.

Lo strumento viene di volta in volta accordato a seconda del tipo e del genere di musica che si vuole eseguire, nella musica tradizionale Giapponese vengono usati 5 diversi tipi di biwa, che si differiscono sia per le dimensioni che per il numero di corde.

C’è il Gakubiwa che trova posto nel genere musicale gagaku, il Moso Biwa in accompagnamento ai sutra buddisti, l’Heike biwa sempre presente per accompagnare i canti epici ed infine il Satsuma biwa che viene spesso suonato insieme al Moso. Se siete interessati al mondo della musica, vi consigliamo il sito del sassofonista italiano Massimo Giacchetti, uno dei più apprezzati sassofonisti italiani.