Alcuni metodi di pagamento come le cambiali e tratte sono andati un po’ in disuso. Lo stesso però non si può dire degli assegni. Sono strumenti di pagamento simili a tratte e cambiali ma che sono rimasti in uso ancora oggi. In un mondo in cui tutto è digitale, gli assegni resistono ancora e non vanno in pensione. Sebben oggi si possa pagare con un click o tramite lo smartphone, moltissimi non rinunciano agli assegni. Il blocchetto degli assegni si usa moltissimo nel mondo degli affari ma non solo. Anche i singoli privati possono usare gli assegni poiché per ricevere il blocchetto è sufficiente avere un conto corrente. Infatti, agli assegni deve esser collegato un conto per saldare gli impegni presi.

Chi emette un assegno si prende l’impegno di pagare una certa somma di debito a una persona, fisica o giuridica, entro una certa data. L’assegno quindi contiene una promessa di pagamento che verrà pagato alla scadenza in modo automatico. Il creditore può andare in banca alla data di scadenza e incassare l’assegno. Si può versare il denaro immediatamente su un conto corrente qualsiasi a scelta.

Molti usano gli assegni per pagare un premio assicurativo, il mutuo, le rate dell’automobile o l’acquisto di un grande elettrodomestico. Si possono usare per qualsiasi scopo, anche per saldare fatture come quelle di idraulico, elettricista e così via. È un metodo come un altro per pagare ogni genere di debito che sorge in famiglia o anche in azienda. Infatti, si possono usare gli assegni anche per pagare delle fatture che arrivano da parte dei fornitori.

Può però capitare a chiunque di non avere più disponibilità. Quando ci sono tante scadenze, può succedere che il conto corrente vada in rosso. Se non è previsto un cosiddetto Fido, gli assegni risultano scoperti e non vengono pagati entro la scadenza prevista. Il creditore non riceve il pagamento come promesso. A chi è capitata una situazione del genere, riceve un protesto. Per toglierlo, si può procedere con la procedura di cancellazione protesti Roma.

Di Grey